Le Ricerche Online non sono tutte uguali

Online la vita è scandite dalle ricerche continue sui vari canali di utenti a caccia di informazioni, curiosità, conferme e svago. Ricerche che non sono tutte uguali in quanto rispondono ad esigenze diverse e si posizionano in momenti diversi di quello che viene chiamato Customer Journey (percorso decisionale dell’utente). Comprendere e creare i contenuti giusti per i nostri utenti è sicuramente una strategia vincente per intercettare i loro bisogni e, in questo modo, avvicinarli a noi se saremo in grado di dare loro una soluzione valida.

Ogni minuto su internet (OGNI MINUTO) succede questo e tanto altro ancora:

– 500 ore di video caricati su YouTube
– 347.000 stories su Instagram
– 1.400.000 di scroll su Facebook
– 2.000.000 di visualizzazioni su Twitch
– 46.000.000 di messaggi su WhatsApp

Se impariamo a conoscere i nostri utenti potremo creare contenuti utili ed efficaci andando così a consolidare la nostra strategia comunicativa e di posizionamento.

Esistono diverse tipologie di Ricerche

Le ricerche che facciamo su Google vengono anche chiamate query e se intercettate, vedendo i numeri di prima, è indubbio che possano portare traffico (più o meno) qualificato verso il nostro sito web.

Ma le ricerche possono essere di diverso tipo (vedremo degli esempi) a seconda del punto più o meno avanzato di consapevolezza da parte dell’utente che le effettua.

  • Ricerche informazionali
  • Ricerche navigazionali
  • Ricerche transazionali

Tutti noi sappiamo che, quando abbiamo bisogno di qualcosa partiamo con il fare una ricerca e man mano che ci avviciniamo al nostro obiettivo (acquistare un prodotto, prenotare una vacanza, cercare un tutorial, risolvere un problema, etc) la ricerca stessa cambia e diviene sempre più precisa.

Ecco perché è importante conoscere la differenza tra questi diversi intenti. Tutto ciò potrà esserci molto di aiuto per quella che sarà la nostra strategie e il nostro piano editoriale e comunicativo.

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Vediamo più da vicino i vari intenti di ricerca

1) Ricerche INFORMAZIONALI: Si tratta di tutte quelle ricerche, effettuate dall’utente, il cui obiettivo è quello di CONOSCERE e di informarsi. Esempio: “migliori scarpe da trekking”

2) Ricerche NAVIGAZIONALI: A questo punto dobbiamo considerare la volontà dell’utente di spingersi oltre la ricerca generica effettuata precedentemente. Nel nostro caso sta valutando l’acquisto di un paio di scarpe da trekking da parte di un utente di ANDARE da qualche parte in particolare sul web. Esempio: “Scarpe da Trekking Salomon”. Come potete vedere l’utente può associare un  brand o potrebbe indicare anche il nome di un prodotto specifico perché è chiaro che ha un obiettivo. Nel momento in cui si associa un brand al prodotto significa che abbiamo raggiunto un obiettivo tra i più importanti in termini di posizionamento nella mente del consumatore (smartphone Apple, scarpe Nike, pasta Barilla, etc)

3) Ricerche TRANSAZIONALI: Ormai la volontà dell’utente di giungere alla conclusione del suo percorso è molto forte. Il suo desiderio è quello di FARE (o COMPRARE) qualcosa. Esempio: “acquisto scarpe da Trekking Salomon”.

Conclusioni:

Dopo aver distinto le diverse tipologie di ricerche avremo capito che, sia in una strategia di Content Marketing che di Advertising (Campagne Sponsorizzate), non tutte le parole chiave sono uguali e ognuna di esser deve portare l’utente ad un punto di consapevolezza differente. Non possiamo puntare diretti alla vendita secca perché, a seconda della parola, l’utente starà cercando informazioni ad un livello differente di consapevolezza.

Il mondo ha poi delle sfumature e può succedere che una parola chiave possa posizionarsi nell’intersezione tra un intento e l’altro. Ad esempio “scarpe Trekking goretex Offerte” può tranquillamente collocarsi a metà strata tra una ricerca informazionale (l’utente vuole conoscere le diverse offerte a disposizione per potersi fare un’idea e comparare i diversi prezzi) che una ricerca transazionale (l’utente ha deciso di acquistare queste scarpe).

Le ricerche ci passano molto più informazioni di quanto si possa immaginare, soprattutto per quanto riguarda il customer journey, oltre che spunti interessantissimi per la definizione di quello che potrebbe essere la nostra strategia di comunicazione che dovrà considerare la presenza (sul nostro sito, canali social, video, etc) di contenuti di tutte e tre le tipologie in maniera tala da poter essere presenti in ogni fase della ricerca e con informazioni sempre pertinenti.

Ad esempio, se sono specializzato nella vendita di Scarpe da Trekkink, attraverso un blog ho la possibilità di intercettare del traffico da parte di tutta una serie di ricerche informazionali in maniera tale da portare l’utente all’interno del mio funnel di vendita.

Immagina lo scenario seguente: l’utente atterra sul nostro sito e legge un Articolo dedicato ai migliori sentieri presenti panoramici in cui poter fare Trekking presenti in Piemonte. In quel momento l’abbiamo presa davvero alla larga, ma è probabilmente che questo generi nel nostro utente un desiderio latente. Offrirgli una guida o un approfondimento su quella che potrebbe essere l’attrezzatura migliore per fare Trekking in cambio magari del suo contatto ci permetterà di fare lead generation e quindi di possedere quel traffico (la sua mail in questo caso), e di poter innescare un “rapporto” diverso con quella persona, in maniera più intima via mail.

I blog sono infatti lo strumento ideale per lavorare sulla cosiddetta longtail (coda lunga di parole chiave) e rispondere alle query informazionali e in molti casi rappresentano la base per costruire una relazione con l’utente, oltre ad essere un ottimo punto di scoperta del brand come abbiamo visto.

Cosa dovremmo fare con un Articolo del Blog?

Un buon articolo non dovrebbe spingere solo alla vendita di u prodotto/servizio (almeno non in maniera palese), ma dovrebbe parlare del beneficio che il prodotto/servizio porterà all’utente.

L’articolo informazionale visto come una sorta di “scivolo” dovrebbe puntare sui benefici appunto e portare l’utente fino alla soluzione di un problema/dubbio che ovviamente sarà il nostro prodotto/servizio, ma lo farebbe in maniera più soft e velata facendo in modo che sia l’utente stesso a convincersi della bontà della nostra soluzione aumentando anche il livello di autorevolezza ai suoi occhi.

Consideriamo che un utente magari non avrebbe mai fatto una ricerca diretta sul nostro prodotto/servizio (a meno che non siamo dei leader di mercato con un brand molto forte). In questo modo invece possiamo intercettare una ricerca indiretta.

Contrariamente a quanto si sia portati a pensare i blog non sono morti, e sono incredibilmente utili all’interno di una strategia di marketing. Ovvio poi che ci sono tutta una serie di canali che vanno presidiati, ma i contenuti che abbiamo sul blog potrebbero essere un ottimo punto di partenza per affrontare i vari argomenti correlati ovunque il cui scopo sarà quello di portare traffico sul nostro sito.

Come ogni aspetto legato al marketing richiedono pazienza e competenza, ma il focus deve essere improntato sulla Strategia che intendiamo avviare, sulla tipologie dei contenuti che tratteremo (e quindi al piano editoriale) e al suo scopo finale.

Cosa ne pensi di questo articolo?

Spero che sia stato utile per farti comprendere che non ci sono strade semplici e che senza una strategia non si potrà andare molto lontano.

Buon lavoro 😉